mercoledì 8 aprile 2009

Parete Nord delle Droites - Monte Bianco

Via Colton - Brooks

Difficoltà: 5 M, 1000m

Primi salitori: Nick Colton e C. Brooks nel 1977

Salita spettacolare in ambiente grandioso ma allo stesso tempo di grande respiro.
L'apertura della parete e la vista sul soleggiato versante S del bacino d'Argentiere danno alla parete un carattere meno oscuro.
Lo sviluppo della via ne fa una salita lunga ed impegnativa, soprattutto se la si percorre integralmente, senza quindi aggirare la parte iniziale. Non vi sono sezioni estreme dal punto di vista tecnico, sono lo spessore del ghiaccio, la poca proteggibilità ed il percorso tortuoso della parte superiore a renderla una via ingaggiata, da non sottovalutare.










Guarda lo slideshow:




Accesso Da Courmayeur attraverso il traforo del Monte Bianco. Una volta arrivati a Chamonix si risale la valle in direzione della Svizzera fino a raggiungere l'abitato di Argentiere.
Qui parte la funivia dei Grands Montets.

Avvicinamento: In linea generale questo è l'avvicinamento. Poi a seconda dell'innevamento e dello stato del ghiacciaio potrebbero essere consigliabili altri itinerari.
Noi abbiamo effettuato l'avvicinamento a piedi e portato con noi le racchette da neve che si sono rivelate poi inutili.
Dalla stazione superiore dei Grands Montets scendere sul ghiacciaio seguendo per circa 200m la pista da sci. Quando questa gira a sinistra, continuare diritti in direzione dell'isolotto roccioso davanti a Voi. Costeggiarlo sul lato destro e scendere ancora fino alle rocce successive. Traversare decisamente destra (100m circa) e scendere dove meno crepacciato fino al piano del ghiacciaio d'argentiere. Risalire il pianoro glaciale fino ad arrivare sotto la parete N delle Droites e raggiungerne la base.
Attenzione: al momento il rifugio d'Argentiere è chiuso, pertanto biogna prevedere un bivacco nella neve alla base della parete oppure dormire all'arrivo della funivia. Nel secondo caso vi preghiamo vivamente di non creare problemi al personale delle funivie e di lasciare i locali puliti cosicchè altri alpinisti non siano privati della possibilità.di trovarvi riparo.

Relazione: passare la terminale dove possibile (solitamente molto a destra). Una volta sul pendio costeggiare le rocce a destra e raggiungere così le prime lunghezze. Questi 4 primi tiri (fino a 85 gradi, misto possibile) possono essere problematici per due motivi: ghiaccio sottile e tappi di neve nei diedri.
Successivamente si percorrono ancora dei risalti corti ma ripidi (80 gradi circa) per arrivare sul pendio mediano. Lo si percorre per circa 200m e si arriva contro del terreno misto. Solitamente lo si affronta con un semicerchio da destra a sinistra per sostare contro il bastione roccioso soprastante (chiodo e cordino). Da qui con circa 60 metri in traversata orizzontale si raggiunge l'unico lato debole della parete. Qui due opzioni: se la placconata ripida a destra e ben fornita di ghiaccio la si può percorrere con un tiro spettacolare quanto sostenuto (85 gradi, 60m). Se questo, come nel nostro caso, si presenta decisamente secco allora si può continuare a sinistra per l'evidente colatoio e riattraversare a destra dopo 30 m circa per delle piccole cenge esposte.
Questo traverso dà accesso alla rampa che sovrasta il bastione. La si supera con 6 tiri lunghi con difficoltà fino agli 80 gradi. Si arriva così ai pendii sommitali che riservano ancora una bella sorpresa. Raggiungere una crstina secondaria nevosa (verso destra) fino contro i salti di roccia. Uscire dal misto verso destra seguendo la linea logica (chiodo sotto tetto roccioso a 30 metri dalla vetta. Da qui, superando qualche grosso blocco di granito si sbuca sulla cima ovest alla sosta della prima doppia.
NOTE: In questo ultimo tratto di misto vi sono dei passaggi stile bouder un pò strani e faticosi per passare tra i blocchi, ma ci si protegge bene su roccia.

Materiale: friends fino all'1 camalot, 10 viti di cui 4/5 corte.

Discesa: in cima alla via c'è una sosta. Da qui cominciare la discesa in doppia.

Doppia 1: leggermente in diagonale a destra, circa 45m. Ci sono due soste, meglio quella di destra (a volte nascosta dietro una spalla nevosa) con fettucca e moschettone;

Doppia 2: diritta sulle placche per 60m fino ad una sosta a chiodi che abbiamo rinforzato;

Doppia 3: diritta sulle rocce per 60 metri fino alla neve. Sosta su enorme lama con cordino.

Si raggiunge così il canale centrale che scende dalla breche. Si continua la discesa trovando gli ancoraggi sulla sinistra (faccia a monte) che dovranno essere verificati accuratamente (cadura sassi durante la stagione estiva)!!!!
La penultia doppia è a destra, l'ultima a sinistra con due nuts e cordino per salare la terminale.
Scendere al meglio tra i crepacci in direzione del rifugio Couvercle oppure direttamente alla stazione di Montenvers.

Note: Il rifugio invernale è dotato di stufa a legna, padelle, qualche cucchiaio, materassi e coperte, non c'è il gas.