lunedì 31 gennaio 2011

Canada - Quebec

nei prossimo giorni, dal 1 al 13 febbraio sarò in Canada a scoprire le meraviglie ghiacciate del Quebec...

Spero di potervi mandare qualche anteprima delle salite in diretta al Quebec.

a presto...e buone salite!!!

Valtournanche - Grandes Murailles

la cascata in questione è quella più imponente al centro della foto


Ieri, con Giampiero e Sofia siamo stati al cascatone delle Grandes Murailles, nei pressi di Cervinia.
Questa è una cascata estremamente esposta al rischio di slavine, perciò da salire solo in condizioni stabili del manto nevoso... e dopo un mese che non nevica, ieri non poteva che essere il momento giusto!

Cascatone delle Grandes Murailles: 4+/5, 300m,
difficoltà a seconda se si percorrono i salti nei punti più o meno ripidi

La cascata è ancora in ottime condizioni, ma la tipologia del ghiaccio molto particolare, disidratato e congelato dal Sole e dal freddo intenso degli ultimi giorni.

Tutto sommato, essendo esposta ad E e non essendo stalattitica, lascia godere dello scalare al Sole....un gran piacere!

Le prime 6 soste sono attrezzate a spit. Il muro ripido si può salire in un'unica lunghezza se si vuole e la sosta a spit è poco prima dell'uscita a destra, altrimenti, si può spezzare in due e vi è una sosta intermedia contro le rocce a destra). Dopo il muro ripido vi sono ancora una lunghezza di neve ed una di ghiaccio facile per terminare la cascata, ma in queste due lunghezze non sono presenti le soste, perciò si scende su abalakov.

Attenzione: le due abalakov con cordino presenti in posto non sono più sicure, meglio costruirne delle altre.

ecco qualche foto...


Sofia sul primo tiro


Giampiero in uscita dal primo tiro


Sofia ancora in azione...

Giampiero sul muro ripido del 5 tiro


Giampiero in uscita sull'ultimo tiro



martedì 25 gennaio 2011

Monte Bianco, Droites parete N


Sono particolarmente affezionato a questa parete, forse perche su questa, anni or sono, ho salito il mio primo "vione", la Ginat. Ma da allora sono passati molti anni e molte salite, alcune di queste, ancora una volta su questa splendida parete e per itinerari diversi.
Oggi, alla mia quinta visita sul versante N delle Droites, la salita prende un significato nuovo perche per la prima volta vi accompagno un cliente, il mitico Max Lucco, e con lui salgo anche la variante Jackson alla Ginat.


Via Ginat-Jackson: 5+/V 1000m

Le condizioni della parete sono ottime, molto strano per questo periodo dell anno.
Però, dato lo scarso innevamento superare la crepaccia terminale e` tutt altro che semplice, anzi direi laborioso. Si salgono torri di neve, si scende nel buco, si risale e si attraversa un ponte aereo, poi finalmente si raggiunge l'altro lato del crepaccio...insomma, sembra di essere sulle montagne russe.

Per la scheda della Ginat digitare il nome della via nel motore di ricerca in alto a destra.

La variante Jackson e` una vera chicca che andava per forza colta al volo, siccome si forma raramente.
Alla fine del pendio mediano della parete N attaccare l'evidente goulotte-diedro a destra della Ginat. Questa variante e` lunga 3 tiri, di cui il primo ed il terzo decisamente effimeri e difficili da proteggere. Pertanto richiedono dimestichezza nel grado e buon autocontrollo dei nervi per procedere su ghiaccio fine lontano dalle protezioni.

L1: 60m, 80/85 gradi, molto sottile nel diedro della seconda meta` del tiro, sosta incorrispondenza di un terrazo e di un chiodo da roccia sulla destra.
L2: 35m, passi a 85, buone protezioni su roccia, sosta a chiodi su un terrazzo a destra.
L3: 58m, 80/90, sostenuto e sottile. A meta` del tiro c e` un chiodo da roccia sulla destra, utili viti corte, non vi e` la sosta, da fare su ghiaccio e friend piccolo all-uscita dal difficile.

Da qui si prosegue per la via (evidente) Ginat fino alla breche.

Il materiale necessario per la variante Jackson e` uguale a quello per la Ginat (vedi scheda).

Discesa: dopo le doppie sul versnte S che cominciano alla breche e finiscono alla terminale, è difficile consigliare se portare sci, racchette o tanta pazienza...noi abbiamo optato per l'ultima delle tre in quanto nella prima parte dopo la terminale le racchette non sono utilizzabili perchè troppo ripido e sul piano che porta a Montenvers ci sono le tracce degli sci che portano abbastanza bene; gli sci pesano molto durante la salita e con la neve pesante e crostosa che spesso caratterizza il versante Talefre, sono inutilizzabili con gli scarponi da montagna. Sono utili solo dall'inizio del pianoro fino al treno (condizioni attuali), perciò al momento il gioco non vale la candela. Meglio scalare leggeri e veloci e fermarsi a dormire al Couvercle o armarsi di tanta pazienza e scendere a valle a piedi.

ecco alcune foto...

tramonto sui Drus e il Monte Bianco


tramonto sull'Aiguille de Chardonnait et sull'Aiguille d'Argentiere


il bacino dell'Argentiere


primo tiro della Jackson, purtroppo la scarsa luce non ha consentito una foto migliore


Max in uscita sul primo tiro della variante Jackson


il secondo tiro...decisamente più fornito di ghiaccio


Max in sosta al secondo tiro...le nuvole cominciano a coprire le cime


terzo tiro della Jackson...ripido ed effimero...bisogna essere benconcentrati


dopo i tre tiri della Jackson il resto della via sembra quasi facile viste le buone condizioni della Ginat


ormai quasi in uscita


ultimo tiro della Ginat prima del pendio di uscita che porta alla breche


ed infine l'interminabile discesa a valle nella neve profonda...ma il panorama ricompensa la fatica!!!

Rebuffat Terray 23/01/2010

Anne aveva visto sul mio blog le foto di inizio stagione della Rebuffat terray, in occasione della ripetizione con Max Lucco. Viste le bassissime temperature degli ultimi giorni, ed il suo interesse, questa via faceva al caso nostro perché relativamente bassa di quota ed al riparo dagli spindrift portati dal vento.
Per completare l'allegra compagnia, si sono aggregati anche gli amici Gian e Marinella.

Rispetto alle condizioni di inizio stagione, al momento la goulotte è molto più secca e tecnica, diciamo in condizioni più usuali. Pertanto si consiglia la salita a coloro che hanno dimestichezza con il misto.

Sono utili una serie di friends dal 0.3 al 2 camalot ed una serie di nuts medio piccoli. Se ad inizio stagione avevo consigliato di portare 2 viti da ghiaccio, al momento sono inutili.

Per la scheda completa digitate il nome della via nel motore di ricerca in alto a destra.

ecco qualche foto..

Gian e Marinella ci accompagnano in questa bella giornata ai Pelerins

Splendida la vista serale sulla Verte

pendio iniziale della goulotte

il primo tiro del diedro... la faccenda si fa sottile

ma più si sale...e più diventa sottile

bella variante a sinistra del diedro comunemente salito

Anne fa capolino dopo un tiro ripido

secondultimo tiro...molto psicologico

Bravissima Anne che ha percorso questa via come prima spicozzata di stagione...se continua così chissà ad Aprile dove vorrà andare :-)


sabato 22 gennaio 2011

Gressoney - Lavori in corso

Appena prima del caldo estivo dei giorni scorsi, con Max Piras abbiamo salito un nuovo tiro di misto nei pressi della cascata OGM, a Gressoney.

Grazie al lavoro di Busca e Silver questo spot è destinato a diventare un sito di dry e giacchio di grande interesse. Si vedrà in futuro, con condizioni di freddo normale quante linee sarà possibile salire.

Lavori in Corso M6+/M7??

attendiamo ripetizioni per poter confermare il grado, di sicuro questo potrà variare a seconda se la stalattite è presente oppure no.

L'avvicinamento è uguale a OGM (trovate la scheda cercando nel motore di ricerca in alto a destra), il tiro in questione si trova alla sua destra.

Salire la corta balza di ghiaccio che porta sull' ampia cengia alla base delle frange.

Il tiro attacca in corrispondenza di un diedro roccioso, a destra di una stalattite. La sosta di uscita è sul grande albero 35m sopra. Cordone con maillon.

Materiale: 3/4 viti di cui una corta, 3 rinvii per gli spit, e 2 friends: 1 x #0.5, e 1 x #2 camalot.

Il tiro è stato salito dal basso e liberato al primo giro da Enrico Bonino.

Enrico durante la prima libera di...Lavori in corso


Enrico in uscita dallo strapiombo durante la prima libera


Nei prossimi giorni sono diretto alla Rebuffat Terray con Anne, e alle Droites con il mitico Max Lucco, le foto saranno in linea martedi sera.

Buon week end a tutti

mercoledì 19 gennaio 2011

Aggiornamento condizioni cascate: Cogne


finalmente torna il freddo. Le colate hanno sicuramente sofferto molto delle alte temperature ed ecco le ultime news.

Velleille: in buone condizioni e sicure da un punto di vista valanghe al momento sono Stalattite di cristallo, Tutto è relativo, Pattinaggio artistico, Hard ice, Lillaz Gully.
Stella artice ha la candela crepata e il nuovo freddo improvviso potrebbero farla esplodere.
Le cascate al sole sono accuratamente da evitare.
LauBij è buono il primo tiro, il secondo un pò piu duro del solito per la mancanza del buco nel ghiaccio che permette un passaggio più agevole. Ghiaccio un pò cotto nell aparte alta.

Valnontey: Le cascate al Sole sono da evitare. All'ombra, Patry è buona, Mondey Money cola il tiro centrale ed il primo si passa tutto a sinistra: attenzione, si sono visti crolli importanti su Repentance, Flash estivo e Fiumana di Money sono ancora in buone condizioni.

Per Quanto riguarda il pericolo valanghe, le alte temperature hanno certamente assestato il manto nevoso e le basse temperature in previsione lo consolideranno. Occhio agli accumuli dovuti al vento forte in quota.

Buone gite a tutti

domenica 16 gennaio 2011

Monte Bianco, Grande Rocheuse

Con il rialzo termico, dovendo fare di necessità virtù, lo sguardo volge all'alta montagna e alle goulottes.
In questi giorni di bel tempo stabile con Nik, Giampy e Sofy abbiamo deciso di pernottare al "Grand Hotel" des Grands Montet e poi decidere in base alla voglia e alle condizioni cosa fare.

Giampiero e Sofia si dirigono alla bella e classica Ravanel Frendom alla Tour Carré, io e Nicolas decidiamo di dirigerci sulla Grande Rocheuse lungo la via "Late to say i'm sorry".

Late to say i'm sorry, V 5+, 5c e A2 1000 (oppure 750 se si scende in doppia dalla cima della goulotte)


Accesso: da Chamonix risalire la valle indirezione della Svizzera. Poco prima di entrare nel villaggio di Argentiere, parcheggiare presso la Funivia dei Grands Montets.

Avvicinamento: dall'arrivo del troncone superiore della funivia, scendere pochi metri lungo la pista da sci e traversare a destra costeggiando le pareti fino ad oltrepassare il Couloir Cordier che scende dall'Aiguille Verte. Aggirare lo sperone roccioso che scende sul ghiacciaio e risalire in direzione della crepaccia terminale del Couloir Couturier. Se si decide di scendere in doppia dalla cima della goulotte conviende decisamente fare l'avvicinamento con gli sci; se invece si intende raggiungere la cima della Grande Rocheuse e scendere sul versante opposto è più pratico portare le racchette da neve.

Risalire il couloir Couturier per 400m circa fino a che questo non comincia a girare a destra. Risalire i pendii che scendono alla sua sinistra in direzione della goulotte evidente, puntando ad uno sperone roccioso che scende lungo il pendio, proprio sotto la goulotte.
Lungo questo sperone si formano delle colate di neve che permettono di raggiungere il muro più ripido e le colate che solcano la parete rocciosa.
Rsalire lo sperone con 4 tiri realtivamente facili con pendenze mai verticali. Vi sono soste ogni 30-40 metri lungo tutta la goulotte.
Il quarto tiro porta su una rampa ascendente verso destra alla fine della quale vi è una sosta, in prossimità di un tetto. L5 può essere affrontata in due modi secondo la quantità di ghiaccio/neve incollati sulla parete. 1) a sinistra della sosta vie è una placca che talvolta è ricoperta di neve pressata e permette di accedere in modo diretto e veloce al tiro successivo con pendenze di 80 gradi R X. 2) l'itinerario originale, invece, traversa sotto il tetto verso destra per incunearsi in uno stretto diedro (A2/M6). Sulla faccia destra del diedro vi sono delle piccole fessure e lame che consentono di aggirarlo (la neve sul fondo del diedro è raramente sufficiente per permetterne la salita) con difficoltà di 5c/A1, 30m.
L6 è una magnifica goulotte ripida ed effimera che percorre un lungo diedro aperto, 90-80 R X 40m.
L7 Altra lunghezza molto estetica lungo la seconda parte del diedro, che presenta sezioni a 80-85 R X ma si protegge relativamente bene su roccia.

Materiale: 4 viti di cui 2 corte e 2 da 16-19; una serie completa di friends fino al 3,5 camalot, qualche chiodo a lama e universale, dadi medio piccoli, rinvii e fettucce per allungare le protezioni, ferretto per abalakovs.

Discesa: noi abbiamo optato per la discesa in corda doppia dalla cima della goulotte. Come scendere in questo modo dipende molto dalle condizioni di innevamento del Couloir Couturier e dalle capacità tecniche di chi compie la salita. Noi abbiamo sceso la goulotte con 4 corde doppie da 60m e 5 corde doppie lungo il canale. In seguito abbiamo disarrampicato fino agli zaini.
Da qui, lungo il ghiacciaio dell'Argentiere fino a raggiungere la pista nera N.10 che riporta alla stazione intermedia di Lognan e poi al parcheggio.

Chi volesse continuare fino in cima alla Grande Rocheuse può, dalla cima della goulotte continuare per l'evidente canale goulotte che si vede dall'intaglio per 3 tiri di corda circa, racciungere la cima, scendere al colle tra la Rocheuse e la Verte, e poi scendere in corda doppia lungo il Couloir Whymper.


quando il Couturier gira a destra oi risaliamo i pendii in direzione della goulotte evidente


primo tiro facile lungo lo sperone


secondo tiro...tocca a Nik

uno sguardo verso l'Aiguille d'Argentiere


quanto tiro, l'ultimo facile


il traverso di A2 dell'itinerario originale...scalato in libera può essere quotato M6


Nik esce dal tiro di A2/M6-5c-A1


e subito riparte per uno dei tiri più estetici della via


un diedro aperto di 100m


un pò di gaz sotto il sedere...


parto per l'ultimo tiro estetico..che riserva ancora qualche metro da suspense, appena dietro l'angolo


Nik, entusiasta come me di questi ultimi tiri, mi raggiunge in cima alla goulotte


con 10 doppie e un pò di disarrampicata lungo il canale torniamo agli sci

Condizioni delle goulottes e dele pareti: nel bacino dell'Argentiere le pareti N sembrano in condizioni primaverili. Oggi sono state tracciate: il Couturier, la Ginat alle Droites, è stato sciato il NE delle Courtes, il couloir Chevalier, il col des Cristaux; sono state salite Petit Viking, la Ravanel Frendo e Farraon.
Charlet-Ghillini e Madness sembrano molto povere di ghiaccio così come la Charlet al Dolent.
E stata tracciata anche la via normale all'Aiguille dell'Argentiere così come tutte le classiche sci alpinistiche della zona.