martedì 9 dicembre 2008

CASCATE DI GHIACCIO

Cari amici, vorrei mettere a disposizione di tutti le informazioni sulle condizioni delle cascate di ghiaccio che rilevo direttamente praticando questa attività sia professionalemnte che amatorialmente.
Vorrei però precisare che le informazioni che troverete sono inerenti al momento in cui sono state rilevate, che possono cambiare in modo repentino dipendentemente dall'azione delgi agenti atosferici.. Talvolta le condizioni possono mutare nell'arco di poche ore e diventare da molto buone a pericolose.
Pertanto, è VOSTRA RESPONSABILITA' verificare se le condizioni sono opportune per una salita in sicurezza al momento della vostra visita, basanovi sull'esperienza personale.
Rimango a disposizione di tutti per consigli o per informazioni. Potete contattarmi telefonicamente o via mail.

BUONA SALITA A TUTTI!

COGNE: 26/02/2009

COLD COULOIR: 4/III 350M

Accesso:
per l'autostrada Torino-Aosta uscendo ad Aosta ovest/Saint Pierre. Si risale la val di cogne fino all'abitato di Lillaz. Si parcheggia l'auto nei pressi del "Campeggio Al Sole".

Avvicinamento:
si risale la sinistra orografica della Valeille seguedo dapprima il camminamento che incrocia la pista di fondo, poi, attraversato il ponte si continua lungo la pista fino a reperire in alto a sinistra il lungo couloir ghiacciato. A questo punto si risale la conoide fino alla base.


primo tiro (che di solito è il secondo!!!)


Quarto tiro: la quantità di neve ne riduce notevolmente la lunghezza e le difficoltà



Ultimi due tiri: y ramo di destra


Veronica in uscita sull'ultimo tiro del Cold Couloir



Materiale: normale dotazione da cascata, 2 chiodi a lama, cordini da lascio.

Note: le soste sono presenti solo in corrispondenza dei tiri di ghiaccio sempre sulla sinistra salendo. Lungo i canali di raccordo non vi sono soste presenti, pertanto i chiodi a lama possono essere molto utili, sopratutto in discesa.

Attenzione: il canale è interamente esposto alla caduta di valanghe. Al momento tutti i pendii sono stabili, ma la mattina vi è un forte rialzo termico e il pomeriggio la cascata prende il sole nella metà inferiore. Il secondo tiro comincia ad essere delicato in uscita (ghiaccio cotto/neve ripida), ad oggi non risulta pericoloso ma le condizioni potrebbero cambiare rapidamente, pertanto lascio a voi giudicare sul momento se la cascata è sicura o meno.


VALTOURNENCHE: 3/2/2009

EN ATTENDANT MARLIER: 5/III 160m

Accesso:
per l'autostrada Torino-Aosta uscire a Chatillon. Pochi chilometri dopo l'abitato di Antey Saint-Andre si scorge la colata sulla destra orografica al disopra di un paravalanghe.

Avvicinamento: Posteggiare poco dopo il paravalanghe sulla destra e rislire il canale in direzione della colata, 20min circa.





NOTE: abbiamo aggiunto un chiodo da roccia alla sosta del primo tiro e collegato il tutto con cordino e maillon rapide. le soste del secondo e terzo tiro sono da effettuarsi su ghiaccio. La sosta del quarto tiro è rimasta purtroppo come è stata attrezzata: CON 1 SOLO SPIT!!!!!!!
A parte le pecche di cui sopra, la cascata merito sicuramente una visita, in modo particolare quest'anno che il tiro ri M7+ è formato interamente in ghiaccio.


COGNE: 18/1/2009

TCHAO FELIX: 5+/M6+/IV 300M
colata effimera raramente in condizioni. Tchao Felix è una linea completa che presenta difficoltà tecniche elevate ed un ingaggio proprio dell'alpinismo.

Accesso:
da Aosta proseguire in direzione Courmayeur. Dopo l'abitato di Sarre imboccare la val di Cogne e proseguire fino alla sua fine. Parcheggiare di fianco al Campeggio Al Sole, Lillaz.

Avvicinamento:
la colata è parallela a sx rispetto al Cold Couloir. Dal parcheggio risalire la pista da fondo. Traversare il torrente in corrispondenza dell'enorme masso caratteristico che si trova a centro valle. Risalire i pendii in direzione della cascata.


Enrico Bonino sul primo tiro, foto Marcello Sanguinetti


Enrico sul tero tiro, foto Marcello Sanguinetti


Bruno all'uscita della candela del 5 tiro, foto Marcello Sanguinetti


Marcello tenta il tiro di M6+, foto di Enrico Bonino


Enrico sul tiro di M6+

Note: portare una serie di friends dallo 0.2 all'1 camalot. Alla fine del traverso abbiamo aggiunto un chiodo e collegato i due come sosta. Da qui ci siamo calati perchè il ghiaccio era troppo sottile e precario. Torneremo con condizioni migliori. Il traverso è proteggibile in entrata ed in uscita rispettivamente con Camalot 0.75 e 0.2, traversare in A1 come scritto sulla relazione della via ci pare improbabile. Le difficoltà sono obbligatorie.

Discesa: da dove ci siamo calati si scende con due doppie su albero e poi a piedi (scendendo a destra per cenge).

ARGENTIERE: 16/1/2009

NUIT BLANCHE: 6/III, 80m

Accesso:
arrivati a Chamonix si risale la valle principale fino al paese di Argentiere, dove parte la funivia dei Grandes Montets.

Avvicinamento:
dalla stazione intermedia di Lognan, risalire la pista nera che scende dai Grands Montets. Prendere la prima stradina che scende a sinistra e raggiungere la stazione dell'EDF. Lasciare gli sci e prepararsi. La prima calata è 5 metri sotto l'alberello che si intravede in direzione del dirupo.
Due calate su spit portano alla base della parete (spit marcio alla base, fare sosta su ghiaccio).




Calandoci dalla prima sosta non vediamo il fondo della cascata: ci preoccupiamo!!!


Giampiero Bertotti sul primo tiro,
Foto by Enrico Bonino


Enrico Bonino sul secondo tiro,
foto by Giampiero Bertotti




Discesa: una volta tornati alla cima della colata si scende comodamente per le piste da sci fino alla macchina.

Materiale:
10/12 chiodi da ghiaccio.


VALSAVARENCHE: 14/1/2009

LA VALSE A TROIS MANCHES: 5/M5/II, 80M

Accesso: posteggiata la macchina dopo l'ultimo ponte sul rio Savara, si torna indietro e si scende al meglio in direzione della colata, ben visibile dalla strada.

L1: breve tratto a 90 gradi, 60m, ghiaccio sottile in alcuni tratti; sosta a spit e chiodo.
L2: lunghezza impegnativa e varia, travrso di uscita su misto ben protetto da un chiodo in posto. Sosta su albero con cordino e maillonper la calata.

Discesa: con una doppia da 50m dall'albero in uscita.

Materiale: portare 5/6 chiodi da ghiaccio, due fettucce lunghe per allungare le protezioni e 2/3 rinvii.




Max Bazzetta e Stefano Dalla Gasperina sul secondo tiro
Foto di Enrico Bonino


ALLA RICERCA DEL NADIR: (4/II, 40M) Arrivati al parcheggio del rifugio Chabod proseguire circa un chilometro in direzione di Pont. Dopo la cascata Antares e subito prima del sigaro di Pont parcheggiare e risalire verso la colata che si trova sopra il bosco sulla sinistra orografica.
ATTENZIONE: la cascata prende molto sole da metà mattina.



Foto di Enrico Bonino e Mauro Rossi

Discesa: alla cima della cascata fare sosta su ghiaccio e recuperare il secondo. Scendere a piedi a desta (faccia alla cascata) e reperire una corda fissa blu. Scendere per cenge innevate.


MISSIONE COMPIUTA: (5/II, 45M) Arrivati al parcheggio del rifugio Chabod lasciare la macchina e salire brevemente alla base della colata posta sulla destra (salendo) vicino alla grotta di Mission Impossible.


Nicolas Meli su Missione compiuta
Foto di Enrico Bonino


Discesa: in doppia su albero, uscendo dalla colata a sinistra. Cordino e maillon in posto.


COGNE: 11/01/2009

PATTINAGGIO ARTISTICO DIREKT:
quest'anno l'attacco diretto non è formato come un'unica candela, ma come due quinte di ghiaccio collegate da una corta sezione di roccia.
Dopo i primi 15m ghiacciati si arriva su un terrazzino dove vi è una vecchia sosta (2 chiodi). Da qui il ghiaccio è interrotto dal muro roccioso, ma guardandosi dietro le spalle si intuisce dove continua la linea: per un pulmann capovolto a testa in giù!!!
Si continua prima su roccia (2 chiodi) e poi spaccando sulla candela. Passato l'ultimo chiodo ci si aggrappa al "pullman" e si continua per ghiaccio ripido fino in sosta (spit e maillon sulla sinistra).




Enrico Bonino su Pattinaggio Direkt
foto di Veronica Fantini


Discesa:
in doppia, oppure continuare per i facili tiri soprastanti. Una volta aggiunta la cima si può scendere in doppia o a piedi verso sinistra (faccia alla cascata).



BACINO D'ARGENTIERE - CHAMONIX

Le cascate nel bacino d'argentiere sono generalmente in ottime condizioni. La discesa sul ghiacciaio dei Grands Montets è delicata. A destra del rognon il ghiacciaio è molto aperto. Si consiglia decisamente di aggirare lo sperone roccioso a sinistra, per poi tornare a destra più in basso; oppure, scendere per i canaletti ripidi a sinistra del rognon fino sul ghiacciaio d'Argentiere (attenzione: dopo il fohen dei giorni scorsi potrebbero essere ghiaciati o esserci rocce affioranti). I pendii soprastanti le cascate "rive droite" sono ben consolidati. Portare coltelli per la risalita.

RIVE GAUCHE:

Abbiamo riattrezzato a fix da 10mm le soste delle colate "Minicouloir" e "Deferlante". Su quest'ultima abbiamo aggiunto una corda fissa per agevolare il raggiungimento della sosta pricipale sul bordo della cascata. Di seguito gli schizzi.
Ambedue le cascate sono in ottime condizioni.
L'accesso si effettua dalla stazione intermedia di Lognan (grands montets) seguendo la strada (pista battuta) che scende dai G.M. sino a dove la pista diviene più larga. La si risale circa 50 metri e si traversa in piano, fuori dalla pista, verso sinistra (salendo). Girato lo sperone si arriva ad un grosso masso da dove partono le calate per DEFERLANTE e MNICOULOIR.


Se invece si vuole accedere a NUIT BLANCHE seguire la diramazione che si trova prima della pista larga a sinistra, in direzione dell'arrivo della teleferica del EDF. Tra l'ultimo pilone e la casetta si deve scendere in direzione del salto fino a trovare l'ancoraggio per le calate (30m, 45m).


RIVE DROITE:

Tutte le cascate sembrano essere in condizioni.
ATTENZIONE: l'accesso deve essere tassativamente effettuato dall'alto.
Dalla stazione superiore della funivia dei Grands Montets si scende sul ghiacciaio d'Argentiere (fuoripista, attenzione ai crepacci e alle barre rocciose) e lo si attraversa in piano per raggiungere la rive droite. Si costeggia il fianco destro scendendo fino a dove il ghiacciaio precipita a valle. Si risale il pendio che porta in cima alla morena nel punto più agevole. e si scende gli evidenti pendii a sinistra, verso il bordo del ghiacciaio. Da qui due possibilità: se si conosce la zona e si vogliono salire le colate del muro GRAND BLEU, ICE CREAM, HUIT MB, JUMELES, in corrispondenza di un pino isolato sul bordo del ghiacciaio, si raggiunge una serie di calate sullo sperone rocioso sottostante (doppia dal pino se serve); per quanto riguarda i muri di FRENESIE, ICEANDER, SHIVA si prosegue la discesa a sci fino al guppo di pini terminale. Tra i primi di questi vi è un ancoraggio che segna la serie di calate che danno accesso ai suddetti settori. Vedi foto di seguito.

Abbiamo riattrezzato a spit e maillon rapide la calata di dx (vedi foto sopra)!!! Finalmente l'accesso al settore destro è sicuro.

Foto di Enrico Bonino


VAL DE BAGNES: 12/2008

Cascata di Bruchelet:
(5/III, 100m) ottime condizioni. La cascata presenta un muro largo dove vi sono diverse possibilità di salita. A sinistra, per un pendio compatto a 75o lungo 60 m si raggiunge il muro superiore (sosta su ghiaccio). Da qui, si sale generalmente sul bordo destro del salto raggiungendo una sosta a spit con catena. Un'altra opzione è attaccare a destra per il muro più ripido che termina su una comoda cengia con sosta a spit. Continuare evidentemente per una rampa più appogiata ed aerea che da accesso al muro superiore. Da qui si sale il fianco destro per arrivare alla sosta con catena. Per scendere si effettuano sue calate: la prima da 60m lungo il canale principale. La seconda (15m), da un solo spit con maillon che si trova in una grotta quasi alla fine del canale, sulla sinistra orografica.


Abbiamo salito anche la goulotte parallela a sx trovando difficoltà di 4/4+ ingaggiato. Non ci sono soste affidabili. Siamo saliti con tre tiri, due da 60m e uno da 30 fino ad un albero. Siamo scesi con tre doppie attrezzando delle abalakovs. La colata è fornita sul primo tiro. Conviene fare sosta dove comincia il nevaio mediano, quando ancora c'è ghiaccio. Percorrere tutto i pendio fino ad arrivare alla base del secondo salto e fare nuovamente sosta su ghiaccio. La terza sarà l'albero evidente 60m più su.




12/2008

INGEGNERIA:
ATTENZIONE: per l'avvicinamento meglio non traversare alla base della cascata Lauson in quanto cadono colate di neve dal canale soprastante. Inoltre, la cascata è in via di fusione a causa della portata d'acqua che fa staccare grossi blocchi di ghiaccio. Pertanto, quando si è a circa 80m dalla cascata Lauson traversare il canale a sx e salire tra gli alberi fino a raggiungere la colata di Ingegneria.
Il primo tiro si presenta in ottime condizioni. La candela è facilmene proteggibile. In uscita, prima del raggiungimento della sosta, il ghiaccio diventa effimero. Si consiglia pertanto di proteggere l'uscita dalla candela e/o subito dopo l'uscita ove il ghiaccio si presenta ancora buono. La sosta è in una grotta a sx. ATTENZIONE: i cordini della sosta non sono ottimi, sarebbe bene cambiarli.
Il secondo tiro è ben fornito per i suoi primi due terzi ma presenta ampie zone crostose. Verso il termine del muro il ghiaccio si caria ed in alcuni tratti scompare. In uscita appare una placca di pietra. Meglio traversare a sx prima di ribaltarsi fuori. La sosta è più in alto su un albero.

















foto di Veronica Fantini

THOULE:
molto ben formata. La candela si congiunge già. Il primo tiro è ben fornito con ghiaccio morbido al centro, più lavorato a sx e decisamente crostoso a dx. Fare sosta su ghiaccio alla base del muro soprastante, facendo attenzione alle frange pericolose e alla linea di tiro che avrà colui che salirà la candela. Necessarie corde da 60m per il secondo tiro. Le candele sono due e vicine. Ben formate. Quella di dx presenta una crepa alla base. Fuori dal ripido il ghiaccio è molto sottile e vuoto dietro. Per ora non sembra pericoloso ma da tenere inconsiderazione. Dalla cima della cascata fare una prima doppia sino al pendio nevoso (60m!!!) Traversarlo in direzione di una pianta sulla quale vi è la catena per la doppia successiva.

foto di Veronica Fantini



SENTINEL ICE:
Ben formata. Il primo tiro, fornito di ghiaccio è molto lungo: 65 metri fino all'albero a dx e 70m fino alla sosta a spit dietro la candela. In doppia si riesce ad arrivare fino alla base con una doppia da 60, sia dalla sosta a spit sia dall'albero. Verificare in ogni caso la lunghezza delle corde e non dimenticare il nodo autobloccante. Eventualmente, se non si è sicuri della lunghezza delle proprie corde fare un nodo ai capi, prendendo cura di disfarli prima di recuperare la doppia.
a candela è solida, en proteggibile. L'uscita un pò sottile ma non pericolosa. La sosta è in fondo al pendio a dx.


DOCCIA FREDDA:
la candela basale non tocca ma sono possibili 3 diverse linee di dry tooling (M6 e M7) che portano ad una sosta con uno spit ed un chiodo (collegabili con altri 2 chiodi più in basso a sx) a sx della base della prima candela. Da qui salire la candela per arrivare ad una sosta a spit su un terrazzo dietro l'ultima colonna circa 5m più su della base. Più in alto e a sx della sosta vi è uo spit rinviabile. Uscire fuori sulla colonna e completare il tiro. Sosta su spit a sx. Da qui, prestando molta attenzione alle frange, con 2 corde da 60m è possibile arrivare a terra calandosi tra le due stalattiti iniziali.

Foto di Marcello Bevilacqua


PATRI DI SX: ottima, ben formata, ma un po somersa dalla neve.