martedì 25 gennaio 2011

Monte Bianco, Droites parete N


Sono particolarmente affezionato a questa parete, forse perche su questa, anni or sono, ho salito il mio primo "vione", la Ginat. Ma da allora sono passati molti anni e molte salite, alcune di queste, ancora una volta su questa splendida parete e per itinerari diversi.
Oggi, alla mia quinta visita sul versante N delle Droites, la salita prende un significato nuovo perche per la prima volta vi accompagno un cliente, il mitico Max Lucco, e con lui salgo anche la variante Jackson alla Ginat.


Via Ginat-Jackson: 5+/V 1000m

Le condizioni della parete sono ottime, molto strano per questo periodo dell anno.
Però, dato lo scarso innevamento superare la crepaccia terminale e` tutt altro che semplice, anzi direi laborioso. Si salgono torri di neve, si scende nel buco, si risale e si attraversa un ponte aereo, poi finalmente si raggiunge l'altro lato del crepaccio...insomma, sembra di essere sulle montagne russe.

Per la scheda della Ginat digitare il nome della via nel motore di ricerca in alto a destra.

La variante Jackson e` una vera chicca che andava per forza colta al volo, siccome si forma raramente.
Alla fine del pendio mediano della parete N attaccare l'evidente goulotte-diedro a destra della Ginat. Questa variante e` lunga 3 tiri, di cui il primo ed il terzo decisamente effimeri e difficili da proteggere. Pertanto richiedono dimestichezza nel grado e buon autocontrollo dei nervi per procedere su ghiaccio fine lontano dalle protezioni.

L1: 60m, 80/85 gradi, molto sottile nel diedro della seconda meta` del tiro, sosta incorrispondenza di un terrazo e di un chiodo da roccia sulla destra.
L2: 35m, passi a 85, buone protezioni su roccia, sosta a chiodi su un terrazzo a destra.
L3: 58m, 80/90, sostenuto e sottile. A meta` del tiro c e` un chiodo da roccia sulla destra, utili viti corte, non vi e` la sosta, da fare su ghiaccio e friend piccolo all-uscita dal difficile.

Da qui si prosegue per la via (evidente) Ginat fino alla breche.

Il materiale necessario per la variante Jackson e` uguale a quello per la Ginat (vedi scheda).

Discesa: dopo le doppie sul versnte S che cominciano alla breche e finiscono alla terminale, è difficile consigliare se portare sci, racchette o tanta pazienza...noi abbiamo optato per l'ultima delle tre in quanto nella prima parte dopo la terminale le racchette non sono utilizzabili perchè troppo ripido e sul piano che porta a Montenvers ci sono le tracce degli sci che portano abbastanza bene; gli sci pesano molto durante la salita e con la neve pesante e crostosa che spesso caratterizza il versante Talefre, sono inutilizzabili con gli scarponi da montagna. Sono utili solo dall'inizio del pianoro fino al treno (condizioni attuali), perciò al momento il gioco non vale la candela. Meglio scalare leggeri e veloci e fermarsi a dormire al Couvercle o armarsi di tanta pazienza e scendere a valle a piedi.

ecco alcune foto...

tramonto sui Drus e il Monte Bianco


tramonto sull'Aiguille de Chardonnait et sull'Aiguille d'Argentiere


il bacino dell'Argentiere


primo tiro della Jackson, purtroppo la scarsa luce non ha consentito una foto migliore


Max in uscita sul primo tiro della variante Jackson


il secondo tiro...decisamente più fornito di ghiaccio


Max in sosta al secondo tiro...le nuvole cominciano a coprire le cime


terzo tiro della Jackson...ripido ed effimero...bisogna essere benconcentrati


dopo i tre tiri della Jackson il resto della via sembra quasi facile viste le buone condizioni della Ginat


ormai quasi in uscita


ultimo tiro della Ginat prima del pendio di uscita che porta alla breche


ed infine l'interminabile discesa a valle nella neve profonda...ma il panorama ricompensa la fatica!!!

1 commento:

Fabio ha detto...

Una via veramente stupenda con una linea di ghiaccio molto bella ed entusiasmante, ancora di più se fatta nel periodo invernale dove la parete è in ottime condizioni. E' una delle mie vie preferite nel massiccio del Monte Bianco e... spero un giorno di poterla ripetere. Ciao Enrico