SPEDIZIONE ALPINISTICA AUTUNNO 2010
CHAKUNG (O HUNGCHI) 7036 m
(Himalaya del Nepal)
Veronica Balocco ( balocco@ecodibiella.it)
Periodo: novembre/dicembre 2010
TRA GEOGRAFIA E STORIA
Nonostante la vicinanza di colossi superiori agli 8000, il bacino semicircolare formato dal versante Est del Cho Oyu, dalla parete sud del Gyachung Kang e dallo stesso Chakung, rimane un angolo dell’Himalaya poco esplorato e poco visitato dal turismo moderno.
Il Chackung è stato salito per la prima volta il 19 Aprile 2003 da una cordata giapponese salendo per
La prima salita fu effettuata in stile Himalayano tramite l’utilizzo di corde fisse, un campo base avanzato e due campi in quota.
Obiettivo: la nostra spedizione si pone come obbiettivo di salire la montagna lungo l'inviolata parete W alta 1900m. Se la fatica e le condizioni ce lo permetteranno vorremmo, una volta raggiunta la vetta, scendere per la via dei giapponesi lungo
Data l'imponenza della parete, il tipo di via è sicuramente più himalayano rispetto alle vie aperte lo scorso anno nella stessa regione, ma cercheremo di salire, allo stesso tempo, per un itinerario tecnico.
Periodo: post-monsonico da metà novembre a fine dicembre 2010
Durata della spedizione: si prevede un periodo totale di circa 35 giorni tra acclimatamento e salita.
Team: la squadra sarà composta da 2 alpinisti guide alpine della Valle d’Aosta che nel 2009, nella stessa regione, hanno portato a termine 3 prime salite su pareti inviolate, in stile alpino.
Chakung 2010 gli alpinisti:
Enrico Bonino – 29 anni, Guida Alpina della Valle d’Aosta, residente a Villeneuve. Negli ultimi 13 anni la mia intensa attività spazia tra alpi occidentali ed orientali prediligendo certamente l’alta montagna e ricercando gli ambienti più isolati anche all’estero: tra Madagascar e Stati Uniti, tra Thailandia, Nepal e India. Nel 2005 e 2006 ho partecipato alla formazione di giovani Afgani (in Afghanistan, nelle regioni del Panshir e Wakhan) alla professione di portatori d’alta quota e guide di trekking, sotto il patrocinio dell’associazione ambientalista Mountain Wilderness. Nel 2009, sono rimasto tra le montagne del Nepal per 3 mesi, condividendo salite con clienti e soci abituali, con i quali abbiamo ricercato angoli selvaggi, nascosti tra le montagne del turismo, salendo tre pareti inviolate.
Ho già avuto modo di esplorare questa regione dell’Himalaya con Enrico, salendo pareti difficili e inesplorate. L’obiettivo di quest’anno è un’ottima occasione per incrementare la nostra esperienza, una spedizione importante su una montagna di 7000m, il primo passo verso i giganti dell’Himalaya.
Durante la spedizione:
· Aggiornamenti dal campo base e dai campi alti sulla salita visibili tramite i primari canali di
· Documentazione fotografica e video dell’attività alpinistica e dell’aspetto sociale e culturale delle popolazioni locali.
· Test di materiali forniti con eventuale relazione tecnica.
· Invio cartolina celebrativa con loghi sponsor.
Al rientro:
· Programmazione di serate con proiezione di fotografie e video
· Comunicati stampa
· Articoli su riviste specializzate e non.
· Disponibilità di materiale fotografico e video utilizzabile per la promozione (su richiesta)
SPONSOR
Quest’anno la parte economica della spedizione è stata interamente finanziata dai partecipanti e da un contributo privato donato generosamente da un caro amico alpinista, e compagno di belle avventure sui ghiacci delle alpi.
Per quanto riguarda il materiale invece, due case leader nella produzione di materiale alpinistico ci hanno dato fiducia fornendoci materiale di alta qualità per affrontare il nostro obiettivo.
Ecco gli sponsor e una piccola descrizione dell’attrezzatura fornitaci:
La Scarpa, al momento leader nella produzione di calzature per l’alpinismo, con la quale collaboro per lo sviluppo di nuovi prodotti, ha da poco messo a punto la nuova linea Phantom con materiali di ultima generazione che garantiscono leggerezza, calore e tecnicità su ogni terreno.
Nello specifico, dato il tipo di spedizione che andremo ad affrontare, l’azienda ci ha fornito il modello Phantom 6000, che attualmente sul mercato non ha paragoni. Pur essendo uno scarpone con scarpetta termica interna, ha un peso di appena 1000g ed è estremamente tecnico e preciso per arrampicare su terreno difficile anche ad alta quota.
Già lo corso anno abbiamo utilizzato il prototipo di questo scarpone aprendo tre vie moderne nella regione Himalayana del Khumbu. Quest’anno abbiamo messo a punto lo scarpone in ogni suo particolare in modo che ci possa garantire la massima performance durante la salita al Chackung.
Altra marca leader mondiale nell’attrezzatura dell’alpinismo è la Black Diamond che quest’anno ci ha dato un supporto importante fornendoci gli attrezzi per la scalata.
Le piccozze Cobra, in carbonio, sono il “gioiello” delle piccozze moderne per l’utilizzo su terreno tecnico in alta montagna. La leggerezza, l’ergonomia, la perfetta curvatura e la lega di acciaio estremamente resistente non possono che darci fiducia in ogni momento della scalata.
Allo stesso tempo non potevamo che adottare i ramponi Cyborg in acciaio inox, ultima trovata della Black Diamond. Più leggeri e super efficaci quando si tratta di penetrare il ghiaccio o appoggiare su piccole asperità della roccia, sono l’attrezzo perfetto per una salita in stile alpino su terreno variabile.
SPEDIZIONE 2009…3 VIE NUOVE SU TRE PARETI INVIOLATE
Partiti con l’intento di salire il Chackung per la cresta SW, siamo stati “respinti” dagli inconvenienti logistici, che spesso possono presentarsi in questi paesi.
Non siamo stati, però, con le mani in mano godendoci la vacanza, ma ci siamo subito guardati in torno alla ricerca di nuovi obiettivi.
Dopo alcuni giorni bloccati dal maltempo al villaggio di Lungden, non potevamo che notare i disegni evidenziati dalla neve sulla roccia sognando di poter seguire quelle linee con le piccozze e i ramponi.
Appena tornato il Sole, il sogno diventa realtà e saliamo “Ramri Keti” (1100m, WI5+/M7/5a), che in nepalese significa bella ragazza, e come tale è corteggiata, proprio come la via che da lì a poco avremmo salito sulla parete del Hama Yomjuma 5970m.
Purtroppo il nostro amico Francesco Cantù ha finito le vacanze e deve tornare in Italia.
Nicolas Meli ed io riprendiamo un progetto cominciato l’anno prima con un collega, poco lontano dal Renjo Pass, famoso colle panoramico che dà accesso ai laghi di Gokyo.
Con una toccata e fuga in giornata saliamo “M’han dato 5 al modulo di misto” sulla punta inviolata che chiameremo Peak Khhancha (600m, ED-, WI6, M7, A2, X, IV) 5800m, come il nostro super portatore che ci ha aiutati durante tutto il viaggio, a trasportare il materiale per le vie fino ai campi base.
Non contenti delle due belle realizzazioni saliamo quello che sarà il fiore all’occhiello della spedizione: “The Phantom of the Opera” (800m, ED+, WI4+, M6+, 6b/A1, A2, V) sulla parete NE del Kajo Ri 6189m, dedicata alla nuova linea di calzature SCARPA.
Al nostro ritorno vi sono state pubblicazioni sui siti:
Planetmountain.com
Montagna.tv
Enricobonino.blogspot.com
Odyssee-Montagne.com
Alpinist.com
Climbing.com
Axess-mountain.com
Sulle riviste:
Pareti
Montagne Magazine
Stampa locale “La Vallée” a più riprese a cura di Oriana Pecchio
Eco di Biella a cura di Veronica Balocco
Serate di foto e video:
Biella: presso il locale Mov Ing in collaborazione con il negozio Axcess Mountain
Torino: presso il Monte dei Cappuccini in collaborazione con la scuola di Alpinismo G.Gervasutti
Rivarolo: sede del CAI in collaborazione con il club 4000.
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