Nonostante ciò, sono proprio queste le parole che mi sono risuonate nella testa quando ho ricevuto il sms di Enrico, alle 10.59 di questa mattina. Perché in fondo, quel che lui mi ha scritto non ha fatto altro che dimostrarmi, ancora una volta, che "questa è la montagna, questo è l'alpinismo" e che, semplicemente, a volte non ci possiamo fare proprio niente.
Ieri abbiamo dato tutto per arrivare a C1 a 6.000mt
con tiri fino a 90 gradi su neve inconsistente e con zaini impossibili.
Siamo sfiniti. Io stamattina non stavo bene. Preferiamo tornare a casa.
Ecco qui.
Dal canto mio, ho risposto che va benissimo così e che aspetto loro notizie da Gokyo, dove tra poco faranno base per riposarsi un po'. E non ho mentito, perché veramente va benissimo così.
A tutti spiace, e sarebbe ipocrita negarlo, dover rinunciare a un sogno. Ma il valore della vita conta più di ogni cosa. E saper dire di no alle volte (e questo è uno di quei casi) è una dimostrazione di grande maturità e di esperienza.
Quindi: bravi, Enrico e Nicolas.
Bravi per aver creduto in questo sogno fino all'ultimo, per aver saputo tenere sempre la schiena dritta, per aver lottato con tutte le vostre forze per raggiungere l'obiettivo. Bravi anche per averci saputo trasmettere l'emozione di questa avventura e per averci fatto comprendere ancor meglio la difficoltà del vostro mestiere.
Insomma, grazie per averci dato modo di condividere con voi questo sogno.
Non appena riceverò notizie vi racconterò quanto Enrico mi riferirà sul tentativo di scalata. E se ne avrà modo, magari sarà lui stesso a spiegarvi come sono andate le cose...
A presto!
Veronica
2 commenti:
Grndi ragazzi!!! Appena tornate sono disponibile per un'intervista!!
Bravi comunque, barba
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