venerdì 31 dicembre 2010

Aggiornamento Trip in the Night


Come promesso ecco l'aggiornamento sulla sostituzione delle soste + scheda salita di Trip in the Night, storica cascata della Valsavarenche.
Giò lo scorso anno avevo notato che le soste presenti su questa cascata erano pericolose, ma come spesso avviene, una volta scesa la cascata tutto si dimentica.
Quest'anno, alla terza volta che tornavo per ripetere questa bellissima linea, ho deciso di portare il trapano per rendere sicure salita e discesa.

Si ringraziano Giampiero Bertotti e Sofia Palmisato per aver messo a disposizione trapano e spit, e Marcello Bevilacqua per avermi aiutato nell'opera di "restauro"!!!
Le soste nuove sono tutte attrezzate con fix da 10mm lungo il lato destro della cascata (salendo), mentre alcune delle soste di discesa sono state rinforzate e rese sicure, in attesa di completare l'opera sotituendole integralmente.




Trip in the Night: 5+, 240m

Accesso:

Da torino in direzione T. Monte Bianco fino all'uscita di Aosta Ovest della A5. Proseguire sulla statale in direzione Courmayeur e prendere la diramanzione per la Valsavarenche. Parcheggiare l'auto nei pressi della chiesa dell'abitato di Degioz, dal quale la cascata è ben visibile sulla destra orografica.

Avvicinamento:

Poco oltre il parcheggio, si risale una breve mulattiera in direzione della cascata: 10 min.


Salita:

La salita originale percorre le linee di ghiaccio che collegano le grotte alla destra della cascata, ma negli ultimi anni l'itinerario più percorso è quello centrale. Bisogna quindi adeguarsi alle condizioni della cascata che può formarsi con una morfologia molto diversa ogni anno. Di seguito troverete la relazione originale in quanto abbiamo riattrezzato le soste di salita su questo lato.

L1: 60m, Candela che non sempre è formata adeguatamente per una salita sicura. Muro ripido iniziale per 10m poi risalti 75-80 gradi; S1 su una pianta a destra. Non è attrezzata per scendere in doppia.

risalire il canale fino alla base del muro principale.

L2: 30m, sosta a spit;
solitamente il muro centrale si attacca nel suo lato destro (guardando).
Dalla base del muro risalire un'esile colonnina a destra, o direttamente il muro uscendo per i cavolfiori, per raggiungere la prima grotta.

L3: 30m, 90 gradi, delicato, sosta a spit;
raggiungere la terza grotta seguendo una serie di candele e muri ripidi, dove si trova una sosta a spit (S3 nella foto);

L4: 30m, 80-90 a risalti, sosta a spit fuori dal muro a destra;
uscire dalla grotta e risalire i risalti che portano sul pianoro soprastante; (S4 nella foto)

L5: 60m, 70 gradi con breve muro finale a 85; sosta a spit in uscita sulle rocce a destra;
con corde da 60 metri si può arrivare alla cima dell'ultimo salto dove cominciano le calate in corda doppia; (S5 nella foto). In caso di corde più corte spezzare il tiro a S6.


Discesa:

la discesa si consiglia di effettuarla sul lato opposto della salita per evitare attriti e le grosse frange, quindi faccia a monte a sinistra.
La prima doppia si effettua da S5 a S6, 40 m. (questa è una sosta nuova messa per spezzare la vecchia doppia in due, in quanto questa era lunga 62m, in un posto spesso coperto dalla neve, pericolosa da raggiungere, e si rischiava di non arrivare con le corde);

La seconda doppia (da S6 a S7 sulla foto) è relativamente breve e porta sulla cima del salto ripido: 35m, sosta a spit da 8 che andremo a riattrezzare prossimamente).

La terza doppia, da S7 a S8, avviene in modo rettilineo per 50m, per raggiungere la grotta con sosta a spit e chiodi (che abbiamo rinforzato con fix da 10 e che termineremo di riattrezzare prossimamente).

La quarta doppia parte da S8 ed arriva nell'anfiteatro.

Da qui scendere costeggiando le rocce a sinistra, aggirare lo sperone e scendere nel bosco per tornare facilmente a piedi alla base del primo tiro.

Note: qualcuno potrebbe forse pensare che l'aggiunta di alcune soste sia un'esagerazione.
Noi abbiamo semplicemente pensato alla sicurezza dei ripetitori che non necessariamente hanno corde da 60m, spezzando così delle doppie troppo lunghe e pericolose. Inoltre, una parte delle soste aggiunte serviranno anche per un itinerario di misto di prossima realizzazione.


Buona salita a tutti

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