sabato 12 marzo 2011

Bacino dell'Argentiere - 9 e 11 marzo


In questi ultimi giorni di Sole ho visitato alcune volte il bacino dell'Argentiere.

Il 9 marzo con Max Lucco abbiamo tentato di ripetere "la voie du Rom" aperta recentemente da Philippe Collet & C. sul versante Sud dell'Aiguille d'Argentiere, ma una volta arrivati alla base abbiamo avuto l'amara sorpresa del non trovare più un filo di ghiaccio sulla via, perciò un pò nervosetti per il "pacco" clamoroso siamo scesi velocemente e ci siamo diretti alla via degli Svizzeri alle Courtes.

La salita, al momento, è in ottime condizioni. Anche la discesa dal couloir NE è tracciata e presenta pochi tratti di ghiaccio giusto sotto il colle.
La terminale, per la salita, passa facilmente tutto a sinistra faccia alla parete, mentre in discesa è ben chiusa ovunque.

due gironi dopo, l'11 marzo attacchiamo il couloir Lagarde con Sabrina che all'ultimo minuto si è liberata per portarsi a casa questa bellissima salita in ottime condizioni.

Accesso: per il tunnel del Monte Bianco fino a Chamonix e poi risalendo la valle in direzione della Svizzera fino all'entrata di Argentiere. Da qui si parcheggia alla partenza della funivia dei Grands Montets.

Avvicinamento per il rifugio: dalla stazione superiore della funivia scendere lungo la pista da sci in direzione di un isolotto roccioso circa 300m più in giù a destra della pista. Costeggiarlo alla sua destra, appena oltrepassato fare un ampio semicerchio verso destra per aggirare i crepacci presenti nel cambio di pendenza. Prendere quindi piede sul ghiacciaio d'Argentiere. Risalirlo traversando verso la destra orografica della valle e raggiungere il rifugio posto sulla grande morena detritica, proprio di fronte alle belle pareti N. Vi è un'altra possibilità che taglia sotto la parete N della Verte e delle Droites, ma in questo momento è da evitare per la caduta di seracchi e per i numerosi crepacci aperti.

Avvicinamento per la parete NE delle Droites - couloir Lagarde diretta: dal rifugio scendere sul ghiacciaio e traversarlo puntando al grande sperone roccioso che scende dalla parete N, risalire il ghiacciaio alla sua sinistra fino a raggiungere l'attacco della via (1h 30min circa), numerosi crepacci.

Salita: in questo momento la terminale passa facilmente a destra, ma data la conformazione potrebbe cambiare rapidamente rendendone difficile il superamento.
L'attacco diretto del couloir Lagarde presenta una goulotte di 250m fino a 90 gradi nel penultimo tiro. Le soste sono da farsi su neve/ghiaccio tranne quella alla fine del tiro più ripido che è presente su roccia (uscendo a destra).
Dopo la goulotte si entra nel canale vero e proprio che fa una specie di S fino a raggiungere una zona di misto. Quest'anno è lunga un tiro solo per poi continuare lungo pendii nevosi fino in cresta, a sinistra di una spalla nevosa caratteristica.

Discesa: seguire la cresta nevosa fino a raggiungere il primo grande blocco che sbarra la strada. Scendere prima di questo sul versante S per circa 10m. Una fettuccia intorno ad un masso indica l'inizio della discesa. Il canale giusto è quello in versante SW, più incassato.
Da qui 11 doppie tra i 50 ed i 60 metri portano alla terminale.
In questo momento il crepaccio si è aperto fuori dalla portata dell'ultima doppia sull'asse del canale, perciò, alla fine dei 60 m traversare 40m a sinistra (faccia a monte) per raggiungere una sosta su un blocco che permette di fare un'ultima doppia, e così superare la crepaccia terminale (sosta comune con l'ultima doppia del canale che scende dalla breche) . Vedi foto.
Circa a metà discesa si supera un salto roccioso compatto. Scendere fino alla base di questo per trovare la sosta giusta (60m).

Un'altra possibilità di discesa è una variante della via normale ma che sconsiglio per il fatto che solitamente si arriva in cima con temperature calde e si svolge lungo pendii che possono scaricare più frequentemente.

Materiale: normale attrezzatura da ghiaccio, vari cordini da sostituire per la discesa, friends dallo 0,3 al 0.75 camalot, rinvii, viti da ghiaccio tenendo conto di dover fare anche le soste sulla goulotte (per risparmiare peso si può anche prevedere di fare le soste su abalakov), 2 chiodi a lama per la discesa.


durante l'avvicinamento al rifugio


sui primi tiri della goulotte


salendo alla base del tiro chiave


alle prime luci alla base del muro più ripido


Sabrina sul tiro chiave


in uscita dal tiro chiave


panorama alle nostre spalle


inizio del canale


lungo il canale centrale


arrivando in cresta


inizio delle doppie nel canale SW


in rosso la discesa del Lagarde e in verde la discesa della Ginat, sul versante S


panorama unico dal rif. del Couvercle all'imbrunire

2 commenti:

Oli ha detto...

Ciao Enrico, Voi avete portato gli sci o si va bene anche senza ? Grazie. Oli

ENRICO BONINO ha detto...

al momento non servono neanche le ciaspole perchè c'è una bella traccia, ma se cosi non fosse, dopo una nevicata, indispensabili sci o racchette (io preferisco scalare più leggero e piuttosto passare la notte al Couvercle in discesa).